Se avessi potuto
scegliere, io avrei voluto una voce fuoricampo
“Ehi
tu, Dio!”, gli avrei detto “Non darmi tutte queste tette, dammi
una voce fuoricampo”
Non ho mai fatto il
bungee jumping, il bunga bunga o un viaggio a Tonga. Non bevo caffè
da sette anni e non ho mai fumato una sigaretta. L'ultimo uomo
decente che ho incontrato era il mio fidanzatino dell'asilo che, al
compleanno, mi suonava “Tanti auguri” con l'armonica a bocca.
Se hanno ragione i
Maya, con questa caduta di stile della fine del mondo in una data non
palindroma, una catastrofe di qualche tipo metterà un punto
conclusivo alla nostra epoca, senza che io abbia potuto esibirmi in
un armonioso Otuhaka mentre, con i piedi attaccati al palo della lap
dance di una villa di Arcore, mi butto giù da un adrenalinico ponte.
Caffè e sigarette
potrei anche recuperarli, in barba al mio esofago e alle mie
convinzioni.
Per l'uomo, non c'è da
preoccuparsi. Anche se non finisse il mondo, non c'è alcuna speranza
di ritrovarsi in un film di Nora Ephron.
“Lei
era una donna impossibile, che non sopportava il fatto che 88+22 non
desse 100...”
“Oddio
chi è?”
“Come
chi è? Sono la tua voce fuoricampo... No, no, non ti preoccupare.
Abbiamo deciso di lasciarti anche le tette.”
“Chi
ha deciso?”
“Noi,
i Maya! Abbiamo valutato questa richiesta come se fosse un ultimo
desiderio prima della fine...”
“Ma
come? Nooooo...”
“Perché?
A saperlo avresti voluto qualche altra cosa? Un uomo da commedia
romantica? I coniugi Fitzgerald che ti caricano in macchina? Una casa
con dei buoni infissi?”
“Avrei
voluto una fontana di estathè!”
“Eh
eh eh. Mia cara, abbiamo pensato anche a quello. Il
21 dicembre 2012 i vulcani erutteranno estathè, delle pioggie acide
di teina chimica si abbatteranno sulle nostre teste e la terra
tremerà sotto il motore di una coloratissima apecar carica di brick
giganti con ruote da bicicletta e la maglia rosa del Giro
d'Italia...”
“Grazie.
Della serie: 'Verrà la morte e avrà i tuoi occhi'...”
“Lei
era una persona riconoscente, gradevole a tratti, con ciabatte molto
brutte e la tendenza a citare Pavese un po' a cazzo di cane. Avrebbe
avuto una fine sponsorizzata, coperta da copyright, in un mondo
bislacco che non lasciava niente al caso.”
“Non
mi piace come usi la parola 'bislacco'”
“Forse,
però, la sua fine sarebbe arrivata un po' prima del previsto...”
Se fossimo in un mondo
giusto, il mio fidanzatino dell'asilo dovrebbe suonarmi “The end”
dei Doors con la sua armonica a bocca, tutti i bonsai che ho
ammazzato dovrebbero assolvermi dai miei peccati e Nora Ephron
dovrebbe venire a chiedermi scusa.
Ma, siccome viviamo in
un mondo bislacco, la fortuna non ci assisterà e continueremo a
soffrire. Per molto altro tempo ancora.
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