Se
avessi potuto scegliere, io avrei voluto una voce fuoricampo
“Ehi
tu, Dio!”, gli avrei detto “Non darmi tutte queste tette, dammi
una voce fuoricampo”
Nel
mio immaginario, Marco Polo è un uomo di mezza età, con la barbona
incolta ed i capelli bianchi, con una specie di mutanda in testa a
mo' di copricapo ed un mantello rosso fiammante. E' un grande
esploratore, Marco Polo e vuole essere seduto sempre a destra,
nell'estremo oriente delle conversazioni.
Nella
realtà, Marco Polo è una giovane economista romantica, con un
caschetto vinaccio e senza alcuna barba, non porta cappelli o
mantelli, ma sono quasi certa che indossi le mutande. E' una grande
esploratrice, Marco Polo e vuole essere seduta sempre a destra,
nell'estremo nord-est delle conversazioni.
“Voglio
vederti danzare come i derviches tourneurs che girano sulle spine
dorsali o al suono di cavigliere del Kathakali e
poi ho fame...”
“Piacere,
Marco Polo, io sono Iris Versicolor”
“Ti
invito al viaggio in quel paese che ti somiglia tanto. I soli
languidi dei suoi cieli annebbiati hanno per il mio spirito l'incanto
e continuo ad avere fame...”
“Marco
Polo che mi sembri Battiato più che Marco Polo, andiamo in un
ristorante. Qui vicino c'è un ristorante cinese...”
“Ti
muovi sulla destra poi sulla sinistra resti immobile sul centro provi
a fare un giro su te stesso, un giro su te stesso e
poi te ne vai pure un po' a fanculo, Iris Versicolor...”
“Mah,
Marco, cosa ti prende?”
“Mi
prende che mi piace citare in continuazione Battiato e mi prende che
mi sono rotto di questa storia della Cina, dei ristoranti cinesi e
dell'economia mondiale. Non è mica colpa mia se si sono spalancate
le porte dell'Oriente. E poi mi prende che c'ho fame e non voglio
sempre magna
gati...”
“A
parte che sei di Vicenza e si sa che...”
“Sai
che non mi stai tanto simpatica, Iris Versicolor.”
“Forse
questa cosa di vedersi tra i tisanisti non funziona.”
“No,
forse no. Non mi pare che abbiamo trovato punti comuni sui quali
lavorare. Ero alfine giunta alla tua porta con le migliori intenzioni
e con il libro del secolo stampato in mente, mi servivano solo delle
forti braccia che lo digitassero...”
“Beh,
io ho delle forti braccia!”
“E
allora bando alla ciance, mangiamo qualcosa e mettiamoci al lavoro...
Ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienza. Percorreremo
assieme le vie che portano all'essenza.”
“Si,
però basta con Battiato.”
“Se
non ti piace Battiato, non possiamo avere alcun rapporto.”
“Battiato
mi piace, ma non sopporto chi fa continue citazioni...”
“Ti
offro due involtini primavera e ci scordiamo di tutto? Però, solo se
questo ristorante è vicino che non mi va di camminare...”
“La
Cina è sempre vicina, Marco. Ma prima devi dirmi se è vera questa
storia dell'estathè.”
“La
linea orizzontale ci spinge verso la materia, quella verticale verso
lo spirito. Inneres Auge.”
E'
stato così che ho passato la mia serata con Marco Polo, cari amici
tisanisti, per il mio bene e per il vostro e sono finita con la sua
biografia tra le mani.
Non
avrei mai pensato di scrivere una biografia, né di rubare il lavoro
al pisano Rustichello, ma adesso ho un libro tra le mani: parla di
una ragazza cresciuta in un vivaio, come una piantina in cattività,
che non sa molto del mondo e che decide di mettersi
in marcia per raggiungere, passo a passo, la saggezza,
come il Palomar di Calvino.
Ad
un certo punto, dopo un approfondito studio dell'economia mondiale
applicato alle foglie di tutte le piante che non conosce, Marco Polo
decide di esportare l'estathè in Cina e diventa milionaria. Questo
successo le dà l'idea di dettare la sua biografia ad una bevitrice
di Estathè e di chiamarla “Il Milione”.
Come
il Palomar di Calvino, anche Marco Polo non ha ancora raggiunto la
saggezza ma sarebbe stata decisamente più felice se Battiato avesse
deciso di scrivere una canzone sulla sua storia. Poiché questo non è
avvenuto, il suo desiderio da groupie non è stato esaudito e lei ha
iniziato a bere tantissimo.
Mi
ha finito l'estathè, fuori piove ed io non ho voglia di andare a
comprarlo.
Adesso
chiamo Battiato e gli chiedo se può andarci lui...