Memorie di una bevitrice di Estahè

Memorie di una bevitrice di Estahè

martedì 7 agosto 2018

L'Uomo del Monthè


Se avessi potuto scegliere, io avrei voluto una voce fuoricampo
«Ehi tu, Dio!», gli avrei detto, «Non darmi tutte queste tette, dammi una voce fuoricampo»

Ogni tanto, mio malgrado, mi tocca fare i conti con l'amore. Succede soprattutto nei dintorni del mio compleanno, quando sono più vulnerabile alle imbeccate degli amici che irrimediabilmente finiscono per chiedermi aggiornamenti sullo stato civile (o incivile) dei miei sentimenti. Questo fatto che non ho una relazione seria da sei anni genera una crisi diffusa – nei miei genitori, in mia nonna, nelle cene con le coppie, negli inviti ai matrimoni.
In molti casi, chiedo a Oris di essere il mio +1 e lei accetta perché ogni volta spera che quella sarà la sua occasione di essere Jane, visto che le faccio sempre interpretare Cassandra nel gioco Siamo le sorelle Austen, non ci sposeremo mai.
E così, qualche settimana fa, quando ho compiuto gli anni, è arrivata immancabile la tensione verso i bilanci, il bombardamento degli amici, il revisionismo storico del passato remoto, la forzata riabilitazione del passato recente e le insensate speranze sul (passato) futuro.

VOCE FUORICAMPO NUMERO 1: amica romantica che vive all'estero
Interno giorno, chat internazionale di WhatsApp
«Scusa, ma Lenin?».
«Lenin?».
«Sì, Lenin. Non uscivi con un rifondatore comunista?».
«Ah, Stalin, sì...».
«Eh, come è finita?».
«Non tanto bene, credo, visto che è tornato con la coda tra le gambe dalla sua ex fidanzata e l'ha chiesta in moglie».
«Beh, magari ti invita al matrimonio in Russia e conosci qualcuno».
«A parte che è del quartiere africano, ma poi ti pare che mi invita al matrimonio?».
«Infatti no, gli renderesti un tavolo dispari...».
«Eh, capito...».
«Alla gente non piacciono le cose dispari».
«Tu però al tuo matrimonio mi hai invitata».
«Che c'entra? Eri la mia testimone, sono stata praticamente costretta...».
«Core, sei l'amica più romantica che ho...».
«Amica? Ma chi te conosce...».

VOCE FUORICAMPO NUMERO 2: amico confuso che sostiene da tempo una fervente lotta contro le mie pettinature
Esterno mondo, salotto di casa mia
«Non mi chiedi mai se ho qualcuno da presentarti».
«Ma cosa c'entra adesso?».
«Non lo so, mi è venuto in mente che non mi chiedi mai se ho qualcuno da presentarti».
«Ok».
«Ok, cosa?».
«La tua mi pare un'affermazione, non credo sia una domanda. Se lo fosse sarebbe una domanda che contiene già la risposta. Se non ti chiedo mai di presentarmi qualcuno è perché non mi interessa».
«Ma perché quando vengo a trovarti ti fai sempre quel ciuffo?».
«Me lo faccio anche quando non vieni a trovarmi. È la mia prima estate con i capelli lunghi, non so gestirli sciolti».
«Contenta tu...».
«...».
«Comunque, anche se me lo chiedessi, non avrei nessuno da presentarti perché l'uomo per te, secondo me, non esiste. Cioè, magari esiste, ma di certo io non lo conosco».
«Fulmine, lo sai che mi piaci quando sei confuso, ma questo discorso porta da qualche parte?».
«Assolutamente no, come tutti i discorsi. Perché? Dove vorresti andare?».
«A trovare qualcuno che mi presenti amici nuovi, credo».

VOCE FUORICAMPO NUMERO 3: amico che vuole raccogliere più punti possibili per casa Serpeverde
Quasi l'alba, telefonata per rovinarsi la giornata iniziandola insieme
«Voglio che vieni a Genova».
«Non accadrà».
«Ma c'è tantissimo Estathè qui!».
«Guarda che lo vendono in tutta Italia l'Estathè».
«Eddai! Chiaro che non è questo il vero motivo per cui voglio che tu venga. Il vero motivo non te lo posso dire perché se te lo dico sicuramente non vieni quindi, ti prego, ti puoi fidare per una volta?».
«Tanto so già cos'è: vuoi farmi vedere questa tua nuova casa, che sicuramente è un disastro, in modo che mi venga uno dei miei tipici attacchi isterici da mania del controllo che ti risistemano gli uffici, le case, i pensieri, la vita».
«Sei sempre in malafede, Iris, non è per quello che voglio che vieni. Cioè, sì, la casa è un bordello e a notte fonda sibila il tuo nome sperando che tu venga, ma non è quello il punto. La verità è che vorrei presentarti un potenziale marito».
«Un potenziale marito, addirittura? Ti prego, smettila..».
«Guarda che ho trovato l'uomo perfetto per te!».
«Ti ringrazio per lo sforzo, ma non mi interessa. Sarà qualche tuo conoscente debosciato che mi vuoi accollare...».
«Pensi sempre così male di me?».
«Oh, no. Certo che no. Di solito penso molto peggio...».
«Vabbè, comunque, qualora decidessi di venire, me lo devi dire in anticipo, non puoi fare un'improvvisata perché devo organizzarmi».
«Cioè, lo devi ordinare da Ikea e poi devi avere il tempo di montarlo?».
«No, lo devo far venire a Genova, non vive qui, vive isolato, in montagna. Fa il falegname».
«Ah, ecco perché me lo vuoi presentare: perché vive in mezzo al niente, temprato dalla vita e dalla solitudine, il caro Geppetto».
«Non chiamare Geppetto l'amore della tua vita. Chiamiamolo l'Uomo del Monte che, poi, tra l'altro, è anche un modo per dargli il mio bollino di approvazione per l'autenticità e la bontà del prodotto. Della serie che Draco Malfoy all'Uomo del Monte ha detto sì».
«Filologicamente, per essere precisi, se vuoi mettere un bollino dovresti essere tu l'Uomo del Monte e lui la frutta che vuoi farmi comprare...».
«Posso fare una battuta sulle banane?».
«No».
«Sei ostile, Iris, sei l'amica più ostile ho».
«No, Draco, non sono ostile, sei tu che quando sei innamorato sei insopportabile».
«E non ti va di diventare insopportabile anche tu?».
«Senti, fattene una ragione: nessun punto per casa Serpeverde».

Ad agosto, sono storicamente obbligata a fare i conti con l'amore. Ci sono le vacanze, i tempi morti al mare, lo spazio nella borsa frigo per i sensi di colpa, l'attesa romantica del ritorno di settembre, i miei dannati (quest'anno 34) anni appena compiuti, l'insolenza accaldata degli amici e tutti questi racconti di ormoni con la pelle abbronzata che mi rincorrono di chat in chat, di WhastApp in Messenger, di vocale in gif.
«E tu?», mi dicono. «Mah, guarda, ho imparato a fare un sacco di uccelli con le posizioni yoga e sembrava andare tutto bene, fino a che la mia insegnante non mi ha chiesto di aiutarla a mostrare agli altri un esercizio in coppia in cui dovevamo stare in equilibrio insieme – e io la dovevo tirare e lei mi doveva tirare, ma lei pesa venti chili e quindi non ho tirato abbastanza forte per non farle male, solo che lei non l'ha presa così – ed è finita con lei che mi urlava contro: "TU NON TI FIDI DI NESSUNO!"».
«E tu?», insistono. «Beh, guarda, mi è iniziata a succedere questa cosa assurda nella fase ipnagogica che, non appena sto per addormentarmi, il sedere mi si contrae in maniera involontaria e quindi mi sveglio. Non ti dico la faccia di Oris quando gliel'ho detto, mi ha risposto: "Certo, il twerking involontario come disturbo del sonno non ci poteva mancare". Però, poi, ho scoperto che è una cosa normale, che si chiama mioclonia, è che è uno spasmo indotto dal cervello che percepisce qualche tipo di pericolo e allerta i muscoli per farti svegliare».
«E tu?», mi sfiniscono. «Boh, guarda, ci vuole ben più di un anno perché un ananas raggiunga la perfetta maturazione: l'Uomo Del Monte sa quando è il momento giusto ed è proprio lui ad assicurare che gli ananas vengano raccolti e messi in scatola il giorno stesso per conservare quel gusto Del Monte così speciale».
«Ma questo segna un'apertura per l'Uomo del Monte», urla vittorioso Draco al telefono.
«No, questo segna la fine delle mie argomentazioni: adesso mi basta resistere fino al 16 agosto, che è il giorno del compleanno di Oris, e poi saremo salve».
«Comunque, sappi, che il gioco Siamo le sorelle Olsen, non ci sposeremo mai, non ha senso: quelle due non solo hanno fatto il remake de Il cowboy con il velo da sposa, ma una delle due si è pure sposata...».
«Davvero stai facendo finta di aver capito gemelle Olsen invece di sorelle Austen?».
«Farti incazzare era il mio ultimo tentativo per convincerti a venire a Genova. Ho pensato che se avessi confuso Jane con Mary-Kate mi avresti voluto picchiare...».
«...».
«Sai che ce n'è pure un'altra di pubblicità dell'Uomo del Monte? Una che dice: oggi queste pesche non hanno ancora raggiunto il giusto grado di maturazione, ma domani l'Uomo Del Monte sa che saranno perfette...».

È difficile resistere dall'inventarmi un fidanzato finto e mentire a tutti quanti, ma se mi impegno ce la posso fare: devo solo convincere Core ad amare i numeri dispari, chiedere a Oris di interpretare Ashley, imparare a non temere di rompere la mia insegnante di yoga e spiegare a Fulmine che anche se non posso gestire i movimenti notturni del mio culo posso gestire i miei capelli. Per quanto riguarda Draco, credo di avere un'unica possibilità.
«Senti, non posso venire a conoscere l'Uomo del Monte perché non credo mi possa piacere nessun altro oltre allo scaffalista del Carrefour, quello che mette a posto l'Estathè...».
«Ma se quello nemmeno ti rivolge la parola!».
«Lo so, gli amori non corrisposti sono i più difficili...».