Memorie di una bevitrice di Estahè

Memorie di una bevitrice di Estahè

mercoledì 20 marzo 2013

Esofagithè, welcome back

Se avessi potuto scegliere, io avrei voluto una voce fuoricampo
Ehi tu, Dio!”, gli avrei detto “Non darmi tutte queste tette, dammi una voce fuoricampo”

E' inutile che. A lungo va. Se è, poi, torna: mi direbbe mia nonna, con la sua vecchia e lapalissiana saggezza popolare.
Ibis redibis non morieris in bello: è incredibile, ma pur non conoscendo il latino, le sibille e la punteggiatura, lei riesce sempre ad essere così evasiva e puntuale da assicurarsi un Io te l'avevo detto.
La sua voce mi rimbalza molte volte nella testa, avendo preferito andare in campagna con lei piuttosto che all'asilo, e le mille ansie che mi ha indotto sono la causa primaria di tutte le mie somatizzazioni.
Quindi l'altro giorno, quando Oris ha cucinato e il tortellino mi ha parlato, io ho sentito la voce di mia nonna.
Oris, lo sapete, è mia sorella e io la amo profondamente, è bellissima, intelligente, divertente, tascabile, ancora single (se interessati, contattatemi in privato), ma è indolente, quindi solitamente lei non cucina e noi ce ne siamo fatti una ragione.
Ieri, però, è arrivata in camera mia e ha detto E' pronto!
O almeno io pensavo che fosse in camera, in realtà era tre stanze più in là, ma ha preso le corde vocali dalla nonna, che quando mi telefona e dice Peppì, sguilla?, in realtà lei non è alla cornetta, lì c'è mio nonno, ma urla talmente tanto che tu pensi che abbia sistemato nottetempo un altoparlante a casa tua.

Comunque, Oris ha preparato i tortellini al sugo e quando ci siamo seduti a tavola ha cominciato a guardare me e Pezzetta per farsi dire Brava, ma io non potevo visto che uno dei miei tortellini era ripieno d'ansia.

Non mangiare”
Cosa?”
Siamo crudi, non ci mangiare”
Vabbè, al dente, va bene, no?”
No, non hai capito, il ripieno è un sasso e i pomodori mi hanno detto che quasi non gliel'ha fatta vedere la padella”
Ma se non mangio, se la prende...”
Fai come ti pare. E' inutile che. A lungo va. Se è, poi, torna”

Ho mangiato due o tre tortellini e poi l'incubo è tornato. Non è propriamente colpa di Oris, ma il fatto che tutto sia esploso al cospetto del suo piatto, mi ha permesso di lamentarmi un sacco e di prendermela con lei perché io, adesso, con qualcuno devo pur prendermela.
Per le prossime tre settimane (come minimo) non potrò bere Estathè, o meglio lo dovrò ridurre (perché è impossibile che io lo elimini da un giorno all'altro).
Ho mentito a me stessa, a Oris e a Pezzetta fino a che quel piatto di tortellini non mi ha smascherata: al cambio di stagione, se sono molto nervosa e l'ansia mi fa stare aggrovigliata su me stessa e sul mio diaframma, mi viene un attacco acuto di esofagite.
Quando succede, devo aprire la mia cartellina delle emergenze e appendere in cucina il foglio che mi ha preparato il medico (non quello roscio fricchettone, purtroppo: lui mi avrebbe fatto molte più concessioni) e da quel momento: Gaviscon come se piovesse.
Potrei elencare tutto ciò che devo evitare, ma mi fa troppa tristezza, soprattutto quando arrivo alla riga sette: thè, caffè, liquori, bibite, succhi in genere.
Praticamente, se volessi, siccome è magro, potrei bollire Pezzetta e mangiarmelo, ma niente salse, fritti, agli, cipolle, agrumi.
Che tristezza.
Oggi, ho bevuto solo due bicchieri di Estathè e mi sono comprata il latte di soia (non l'ho mai assaggiato, mi farà sicuramente schifo): il mondo non potrebbe sembrarmi peggiore.

Quindi, ho chiamato mia nonna e lei ha urlato Peppì, tossisce ancora? e quando lui le ha detto di sì, ha preso il telefono e da dentro la testa mi ha detto: Quella è l'esofagite, sei come nonna. E' inutile che. A lungo va. Se è, poi, torna.

Ibis redibis non morieris in bello.

giovedì 7 marzo 2013

Asse thèrrestre

Se avessi potuto scegliere, io avrei voluto una voce fuoricampo
Ehi tu, Dio!”, gli avrei detto “Non darmi tutte queste tette, dammi una voce fuoricampo”

Febbraio è stato un mese colmo di avvenimenti: il Festival di Sanremo, l'abbandono del papa, le elezioni, il mancato asteroide e gli avvenuti meteoriti, il dramma di San Valentino, le influenti influenze e le defluenti finanze, le febbri, gli instant poll, Nicole Minetti che si fidanza con DJ Francesco. Sembrava l'apocalisse, la fine del mondo, un terremoto globale. Sembrava che qualcuno stesse giocando a Shangai con l'asse terrestre.
Io, personalmente, mi sono distratta e gli infiniti stati di equilibrio che hanno preceduto lo squilibrio, non mi hanno resa conscia del suo arrivo. E non parlo tanto dello squilibrio politico, religioso o musicale, parlo soprattutto dello squilibrio ormonale.

La stai guardando la faccia di tua sorella, Pirlis? Lo vedi che cazzo ha in faccia la psiconana? Ora io lo capisco che in famiglia abbiate pensato che il suo sviluppo si fosse fermato alle elementari visto che è alta un metro e quaranta, ma vedi che questa c'ha i brufoli? Ma qualcuno glielo vuole dire?”
Oris, senti, potresti metterti in controluce?”
Oris, senti... ma chi cazzo sei, un'educanda? Lo vogliamo lanciare l'allarme oppure dobbiamo aspettare che Gargamella si mangi tutte le case dei puffi prima di portare Puffetta da un cazzo di medico?”
Oris, hai delle bollicine sottopelle e qualche brufolo ed è strano visto che non hai mai avuto una bolla in vita tua... Ma la cosa più strana di tutte è che una delle tue escrescenze mi sta parlando in maniera davvero maleducata”
... in maniera davvero maleducata. Pirlis, svegliati! Li vedi tutti questi brufoli? Sono materia morta! Zombie che camminano! Li dobbiamo mandare a casa! Fuori dal (parla)mento! Fuori! Facce da culo! Ruffiani! Via! Devono andare via!”
Eh, sì: sono proprio delle bollicine insolenti!”
Insolenti? Ma vaffanculo, va'! Questa è una delle piaghe d'Egitto, ma come avete fatto a non accorgervene prima tu e quell'altro stronzo di Mastrolindo...?”
Pezzetta, si chiama Pezzetta.”
Pirletta e Pirlis, due amici per la vita! Mentre fuori c'è l'invasione delle cavallette, la grandine, le tenebre e la tramutazione di acqua in sangue, loro puliscono il forno, scongelano il freezer e degustano thè di merda. Falle lavare le ascelle con l'Estathè, dai, Pirlis, magari le passa...”

Mentre il complesso di inferiorità del quasi mese che è Febbraio giocava tutte le sue carte per mettersi in evidenza, il medico ha detto a Oris che ha una forma di acne giovanile.
Oris ha trent'anni e mi pare abbastanza chiaro che questo sia solo un mezzuccio per tentare di essere foreveryoung.
Conosco solo una persona che è stata capace di fare di peggio: il mio amico Kitesurf che, oltre a fare uno sport in cui si fa trascinare da un aquilone, ha portato l'apparecchio per i denti fino al giorno prima della laurea (mi aspetto che si inventi un chupa chups al sapore di birra per abbinarlo con i pantaloncini, d'estate -pantaloncini che purtroppo indossa già).

In questo marasma globale di catastrofi, precarietà, capovolgimenti generazionali e abdicazioni di ogni tipo, ho pensato che toccasse a me ristabilire l'ordine, giocare un ruolo, fare la mia mossa studiata a Shangai, in modo da risistemare l'asse terrestre.
Questa mattina, mi sono svegliata piena d'ardore, sono andata davanti al frigo, ho bevuto il mio Estathè in un sorso e, dopo un secondo, dal mento di Oris, quel cafone di un brufolo portasfiga ha cominciato a urlare l'evidente, chiamandolo: “Piaga d'Egitto! Piaga d'Egitto!”. Io ero immobilizzata da uno strano dolore alla gamba destra che sembrava frustarmi: pare sia un'infiammazione della sciatica, causata da chissà quale brusco movimento.
Non avrei mai immaginato che per ristabilire l'ordine terreno, in un mondo in cui Oris ha l'acne giovanile, a me sarebbe venuta la sciatalgia.
E' la lotta tra l'adolescenza e la pensione, tra il vecchio e il nuovo, tra quelli che cambiano sempre e quelli che non cambiano mai: è la metafora di questo strano mondo, di questo Paese bizzarro e di questo mese mostruoso.

Oris, hai un brufolo che parla come Beppe Grillo”, le ho detto, mentre mi guardava con odiosa compassione.
Foreveryoung”, mi ha risposto lei.