Se
avessi potuto scegliere, io avrei voluto una voce fuoricampo
“Ehi
tu, Dio!”, gli avrei detto “Non darmi tutte queste tette, dammi
una voce fuoricampo”
Ho
una forte esperienza personale nei disturbi del sonno. Risale a due
anni fa la confortante scoperta che «No, non è schizofrenia, sono
solo allucinazioni ipnagogiche». Ne ho perfino testimonianza in
questo blog di quella confortante scoperta, in questo blog che ormai
è testimone di tutto: il post si chiamava Onironauticamenthè
e la voce fuoricampo era di Christopher Nolan.
Da
almeno dieci anni soffro di: allucinazioni ipnagogiche, paralisi nel
sonno ipnopompico, sogni lucidi con falsi risvegli a matriosca e,
ovviamente, insonnia.
Un
mio amico scrittore con un grande dono della sintesi direbbe:
«Babam», anzi «Bababam», con l'aumento della sillabazione di
sorpresa.
In
momenti di grande nervosismo o di grande sbalordimento, penso sempre
che magari sto sognando.
«Iris,
ti devo dire una cosa, è meglio se ti siedi»
Quando
Oris ha fatto outing, per esempio, io ho pensato di stare in un sogno
lucido.
«Ti
devo confessare una cosa che potrebbe cambiare per sempre il nostro
rapporto»
«Spero
non abbia a che fare con l'Estathè»
«No,
però siediti»
Dopo
vent'anni di rifiuti, di capricci, di «Mi fa schifo, mi fa schifo!»
o «Ora vomito!»: Oris finalmente ha ceduto.
«Ho
scoperto che mi piacciono le uova»
Bababam.
Sogno o son desta?
«Pezzetta
lo sa?»
«Non
ancora»
Padelle
lavate con l'acquaragia, finestre spalancate durante un diluvio
universale perché la casa sennò puzza di frittata, invenzioni
culinarie di ogni tipo per non lasciare Oris senza cena e poi?
Abbiamo
dovuto spaccare un uovo e farlo respirare a Pezzetta, quando ha
saputo la notizia.
Siccome
conosco le regole per distinguere la realtà da un sogno lucido, di solito riesco a cavarmela anche nelle peggiori situazioni. Per questo, gli
ultimi accadimenti notturni mi hanno sconvolto: pensavo di averle
passate tutte e invece la vita riesce sempre a sorprendermi.
«Yo
yo», direbbe il mio amico scrittore con il dono della sintesi.
Sono
circa dieci giorni che ho un ipercinetismo notturno che mi fa
sembrare una trota appena pescata, quindi mi sveglio ogni due ore a
causa dei miei stessi movimenti. La mattina, la sensazione non è quella di aver dormito, ma quella di essere stata in palestra: per la prima volta, in (quasi)
trent'anni, mi sono perfino venute le occhiaie (grazie alla mia forte pelle
da contadina, non le avevo mai avute). Ho fatto finta di niente, per
tutti questi giorni, fino a ieri notte quando, durante un sonno in
posizione prona, mi sono svegliata perché ho dato un cazzotto sulla
parete dietro la testiera del letto.
«Danza
come una farfalla e pungi come un'ape», mi ha detto la voce di
Muhammad Ali.
Io
ero assonnata, sconvolta e mi faceva pure male la mano, quindi ho
risposto: «Almeno l'ho ammazzata quella zanzara gigante che si nutre
di me da talmente tanto tempo che dovrei mettermela a carico
sulla dichiarazione dei redditi?»
«Le
mani non possono colpire quello che gli occhi non possono vedere»,
mi ha detto Muhammad che, a quanto pare, di notte, parla solo
attraverso i suoi slogan personali.
Mi
sono alzata, erano le cinque di mattina, mi sono versata un bicchiere
di Estathè e ho acceso il computer per capire cosa avesse da dirmi al riguardo Yahoo! Answers, la bibbia dell'autodiagnosi di fantasia.
«Ipereccitabilità
neuronale», ha detto Muhammad Ali alla zanzara, leggendolo dallo
schermo, ma bofonchiando alle mie spalle.
«Senti
Muhammad, ci mancavi solo tu»
«Ammazza
che bella cera», mi ha detto Oris stamattina. «Lo vuoi un ovetto
sbattuto?»
«Sai
cosa voglio? Voglio
che Ty Pennington faccia un programma in cui risistema i ritmi di
sonno e veglia, invece delle case in rovina. Voglio smettere di leggere l'oroscopo di Brezsny. Voglio che mamma ammetta
di avermi regalato lei il quaderno con la Passera scopaiola
per cui sono stata presa in giro per tutto il primo anno di liceo e
che non dica: "Si chiama Prunella Modularis" per discolparsi.
Voglio un referendum abrogativo sui cambi di stagione e
sull'esofagite da reflusso e voglio pure che alla mia amica zanzara
sia concesso il diritto di voto. Voglio un cavallo, una serbatoio di
Estathè e un amico scrittore che non dica "Mmm" come
costante commento a tutti gli accadimenti della mia vita»
«Sei
sicura che non vuoi un ovetto?»
«Oris,
di notte sto facendo un corso di pugilato. Hai davvero intenzione di continuare a
farmi questa domanda?»
Because
the night belongs to boxers.
Nessun commento:
Posta un commento