Se
avessi potuto scegliere, io avrei voluto una voce fuoricampo
“Ehi
tu, Dio!”, gli avrei detto “Non darmi tutte queste tette, dammi
una voce fuoricampo”
Febbraio
è stato un mese colmo di avvenimenti: il Festival di Sanremo,
l'abbandono del papa, le elezioni, il mancato asteroide e gli
avvenuti meteoriti, il dramma di San Valentino, le influenti
influenze e le defluenti finanze, le febbri, gli instant poll, Nicole
Minetti che si fidanza con DJ Francesco. Sembrava l'apocalisse, la
fine del mondo, un terremoto globale. Sembrava che qualcuno stesse
giocando a Shangai
con l'asse
terrestre.
Io,
personalmente, mi sono distratta e gli infiniti stati di equilibrio
che hanno preceduto lo squilibrio, non mi hanno resa conscia del suo
arrivo. E non parlo tanto dello squilibrio politico, religioso o
musicale, parlo soprattutto dello squilibrio ormonale.
“La
stai guardando la faccia di tua sorella, Pirlis? Lo vedi che cazzo ha
in faccia la psiconana? Ora io lo capisco che in famiglia abbiate
pensato che il suo sviluppo si fosse fermato alle elementari visto che
è alta un metro e quaranta, ma vedi che questa c'ha i brufoli? Ma
qualcuno glielo vuole dire?”
“Oris,
senti, potresti metterti in controluce?”
“Oris,
senti...
ma chi cazzo sei, un'educanda? Lo vogliamo lanciare l'allarme oppure
dobbiamo aspettare che Gargamella si mangi tutte le case dei puffi
prima di portare Puffetta da un cazzo di medico?”
“Oris, hai delle bollicine sottopelle e qualche brufolo ed è strano
visto che non hai mai avuto una bolla in vita tua... Ma la cosa più
strana di tutte è che una delle tue escrescenze mi sta parlando in
maniera davvero maleducata”
“...
in maniera davvero maleducata.
Pirlis, svegliati! Li vedi tutti questi brufoli? Sono materia morta!
Zombie che camminano! Li dobbiamo mandare a casa! Fuori dal
(parla)mento! Fuori! Facce da culo! Ruffiani! Via! Devono andare
via!”
“Eh,
sì: sono proprio delle bollicine insolenti!”
“Insolenti?
Ma vaffanculo, va'! Questa è una delle piaghe d'Egitto, ma come
avete fatto a non accorgervene prima tu e quell'altro stronzo di
Mastrolindo...?”
“Pezzetta,
si chiama Pezzetta.”
“Pirletta
e Pirlis, due amici per la vita! Mentre fuori c'è l'invasione delle
cavallette, la grandine, le tenebre e la tramutazione di acqua in
sangue, loro puliscono il forno, scongelano il freezer e degustano
thè di merda. Falle lavare le ascelle con l'Estathè, dai, Pirlis,
magari le passa...”
Mentre
il complesso di inferiorità del quasi mese che è Febbraio giocava
tutte le sue carte per mettersi in evidenza, il medico ha detto a
Oris che ha una forma di acne giovanile.
Oris
ha trent'anni e mi pare abbastanza chiaro che questo sia solo un
mezzuccio per tentare di essere foreveryoung.
Conosco
solo una persona che è stata capace di fare di peggio: il mio amico
Kitesurf che, oltre a fare uno sport in cui si fa trascinare da
un aquilone, ha portato l'apparecchio per i denti fino al giorno
prima della laurea (mi aspetto che si inventi un chupa chups al
sapore di birra per abbinarlo con i pantaloncini, d'estate -pantaloncini che purtroppo indossa già).
In
questo marasma globale di catastrofi, precarietà, capovolgimenti
generazionali e abdicazioni di ogni tipo, ho pensato che toccasse a me
ristabilire l'ordine, giocare un ruolo, fare la mia mossa studiata a
Shangai, in modo da risistemare l'asse terrestre.
Questa
mattina, mi sono svegliata piena d'ardore, sono andata davanti al
frigo, ho bevuto il mio Estathè in un sorso e, dopo un secondo,
dal mento di Oris, quel cafone di un brufolo portasfiga ha cominciato
a urlare l'evidente, chiamandolo: “Piaga d'Egitto! Piaga d'Egitto!”.
Io ero immobilizzata da uno strano dolore alla gamba destra che sembrava
frustarmi: pare sia un'infiammazione della sciatica, causata da
chissà quale brusco movimento.
Non
avrei mai immaginato che per ristabilire l'ordine terreno, in un mondo
in cui Oris ha l'acne giovanile, a me sarebbe venuta la sciatalgia.
E'
la lotta tra l'adolescenza e la pensione, tra il vecchio e il nuovo,
tra quelli che cambiano sempre e quelli che non cambiano mai: è la
metafora di questo strano mondo, di questo Paese bizzarro e di questo
mese mostruoso.
“Oris,
hai un brufolo che parla come Beppe Grillo”, le ho detto, mentre mi
guardava con odiosa compassione.
“Foreveryoung”,
mi ha risposto lei.
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