Se
avessi potuto scegliere, io avrei voluto una voce fuoricampo
«Ehi tu, Dio!»,
gli avrei detto, «Non darmi tutte queste tette, dammi una voce
fuoricampo»
Ogni
tanto, mio malgrado, mi tocca fare i conti con l'amore. Succede
soprattutto nei dintorni del mio compleanno, quando sono più
vulnerabile alle imbeccate degli amici che irrimediabilmente
finiscono per chiedermi aggiornamenti sullo stato civile (o incivile)
dei miei sentimenti. Questo fatto che non ho una relazione seria da
sei anni genera una crisi diffusa – nei miei genitori, in mia
nonna, nelle cene con le coppie, negli inviti ai matrimoni.
In
molti casi, chiedo a Oris di essere il mio +1 e lei accetta perché
ogni volta spera che quella sarà la sua occasione di essere Jane,
visto che le faccio sempre interpretare Cassandra nel gioco Siamo
le sorelle Austen, non ci sposeremo mai.
E
così, qualche settimana fa, quando ho compiuto gli anni, è arrivata
immancabile la tensione verso i bilanci, il bombardamento degli
amici, il revisionismo storico del passato remoto, la forzata
riabilitazione del passato recente e le insensate speranze sul
(passato) futuro.
VOCE
FUORICAMPO NUMERO 1: amica romantica che vive all'estero
Interno
giorno, chat internazionale di WhatsApp
«Scusa,
ma Lenin?».
«Lenin?».
«Sì,
Lenin. Non uscivi con un rifondatore comunista?».
«Ah,
Stalin, sì...».
«Eh,
come è finita?».
«Non
tanto bene, credo, visto che è tornato con la coda tra le gambe
dalla sua ex fidanzata e l'ha chiesta in moglie».
«Beh,
magari ti invita al matrimonio in Russia e conosci qualcuno».
«A
parte che è del quartiere africano, ma poi ti pare che mi invita al
matrimonio?».
«Infatti
no, gli renderesti un tavolo dispari...».
«Eh,
capito...».
«Alla
gente non piacciono le cose dispari».
«Tu
però al tuo matrimonio mi hai invitata».
«Che
c'entra? Eri la mia testimone, sono stata praticamente costretta...».
«Core,
sei l'amica più romantica che ho...».
«Amica?
Ma chi te conosce...».
VOCE
FUORICAMPO NUMERO 2: amico confuso che sostiene da tempo una fervente
lotta contro le mie pettinature
Esterno
mondo, salotto di casa mia
«Non
mi chiedi mai se ho qualcuno da presentarti».
«Ma
cosa c'entra adesso?».
«Non
lo so, mi è venuto in mente che non mi chiedi mai se ho qualcuno da
presentarti».
«Ok».
«Ok,
cosa?».
«La
tua mi pare un'affermazione, non credo sia una domanda. Se lo fosse
sarebbe una domanda che contiene già la risposta. Se non ti chiedo
mai di presentarmi qualcuno è perché non mi interessa».
«Ma
perché quando vengo a trovarti ti fai sempre quel ciuffo?».
«Me
lo faccio anche quando non vieni a trovarmi. È la mia prima estate
con i capelli lunghi, non so gestirli sciolti».
«Contenta
tu...».
«...».
«Comunque,
anche se me lo chiedessi, non avrei nessuno da presentarti perché
l'uomo per te, secondo me, non esiste. Cioè, magari esiste, ma di
certo io non lo conosco».
«Fulmine,
lo sai che mi piaci quando sei confuso, ma questo discorso porta da
qualche parte?».
«Assolutamente
no, come tutti i discorsi. Perché? Dove vorresti andare?».
«A
trovare qualcuno che mi presenti amici nuovi, credo».
VOCE
FUORICAMPO NUMERO 3: amico che vuole raccogliere più punti possibili
per casa Serpeverde
Quasi
l'alba, telefonata per rovinarsi la giornata iniziandola insieme
«Voglio
che vieni a Genova».
«Non
accadrà».
«Ma
c'è tantissimo Estathè qui!».
«Guarda
che lo vendono in tutta Italia l'Estathè».
«Eddai!
Chiaro che non è questo il vero motivo per cui voglio che tu venga.
Il vero motivo non te lo posso dire perché se te lo dico sicuramente
non vieni quindi, ti prego, ti puoi fidare per una volta?».
«Tanto
so già cos'è: vuoi farmi vedere questa tua nuova casa, che
sicuramente è un disastro, in modo che mi venga uno dei miei tipici
attacchi isterici da mania del controllo che ti risistemano gli
uffici, le case, i pensieri, la vita».
«Sei
sempre in malafede, Iris, non è per quello che voglio che vieni.
Cioè, sì, la casa è un bordello e a notte fonda sibila il tuo nome
sperando che tu venga, ma non è quello il punto. La verità è che
vorrei presentarti un potenziale marito».
«Un
potenziale marito, addirittura? Ti prego, smettila..».
«Guarda
che ho trovato l'uomo perfetto per te!».
«Ti
ringrazio per lo sforzo, ma non mi interessa. Sarà qualche tuo
conoscente debosciato che mi vuoi accollare...».
«Pensi
sempre così male di me?».
«Oh,
no. Certo che no. Di solito penso molto peggio...».
«Vabbè,
comunque, qualora decidessi di venire, me lo devi dire in anticipo,
non puoi fare un'improvvisata perché devo organizzarmi».
«Cioè,
lo devi ordinare da Ikea e poi devi avere il tempo di montarlo?».
«No,
lo devo far venire a Genova, non vive qui, vive isolato, in montagna.
Fa il falegname».
«Ah,
ecco perché me lo vuoi presentare: perché vive in mezzo al niente,
temprato dalla vita e dalla solitudine, il caro Geppetto».
«Non
chiamare Geppetto l'amore della tua vita. Chiamiamolo l'Uomo del
Monte che, poi, tra l'altro, è anche un modo per dargli il mio
bollino di approvazione per l'autenticità e la bontà del prodotto.
Della serie che Draco Malfoy all'Uomo del Monte ha detto sì».
«Filologicamente,
per essere precisi, se vuoi mettere un bollino dovresti essere tu
l'Uomo del Monte e lui la frutta che vuoi farmi comprare...».
«Posso
fare una battuta sulle banane?».
«No».
«Sei
ostile, Iris, sei l'amica più ostile ho».
«No,
Draco, non sono ostile, sei tu che quando sei innamorato sei
insopportabile».
«E
non ti va di diventare insopportabile anche tu?».
«Senti,
fattene una ragione: nessun punto per casa Serpeverde».
Ad
agosto, sono storicamente obbligata a fare i conti con l'amore. Ci
sono le vacanze, i tempi morti al mare, lo spazio nella borsa frigo
per i sensi di colpa, l'attesa romantica del ritorno di settembre, i
miei dannati (quest'anno 34) anni appena compiuti, l'insolenza
accaldata degli amici e tutti questi racconti di ormoni con la pelle abbronzata
che mi rincorrono di chat in chat, di WhastApp in Messenger, di vocale in gif.
«E
tu?», mi dicono. «Mah, guarda, ho imparato a fare un sacco di
uccelli con le posizioni yoga e sembrava andare tutto bene, fino a
che la mia insegnante non mi ha chiesto di aiutarla a mostrare agli
altri un esercizio in coppia in cui dovevamo stare in equilibrio
insieme – e io la dovevo tirare e lei mi doveva tirare, ma lei pesa
venti chili e quindi non ho tirato abbastanza forte per non farle
male, solo che lei non l'ha presa così – ed è finita con lei che
mi urlava contro: "TU
NON TI FIDI DI NESSUNO!"».
«E
tu?», insistono. «Beh, guarda, mi è iniziata a succedere questa
cosa assurda nella fase ipnagogica che, non appena sto per
addormentarmi, il sedere mi si contrae in maniera involontaria e
quindi mi sveglio. Non ti dico la faccia di Oris quando gliel'ho
detto, mi ha risposto: "Certo,
il twerking involontario come disturbo del sonno non ci poteva
mancare". Però, poi, ho scoperto che è una cosa
normale, che si chiama mioclonia, è che è uno spasmo indotto dal
cervello che percepisce qualche tipo di pericolo e allerta i muscoli
per farti svegliare».
«E
tu?», mi sfiniscono. «Boh, guarda, ci vuole ben più di un anno
perché un ananas raggiunga la perfetta maturazione: l'Uomo Del Monte
sa quando è il momento giusto ed è proprio lui ad assicurare che
gli ananas vengano raccolti e messi in scatola il giorno stesso per
conservare quel gusto Del Monte così speciale».
«Ma
questo segna un'apertura per l'Uomo del Monte», urla vittorioso
Draco al telefono.
«No,
questo segna la fine delle mie argomentazioni: adesso mi basta
resistere fino al 16 agosto, che è il giorno del compleanno di Oris,
e poi saremo salve».
«Comunque,
sappi, che il gioco Siamo le sorelle Olsen, non ci sposeremo mai,
non ha senso: quelle due non solo hanno fatto il remake de Il
cowboy con il velo da sposa, ma una delle due si è pure
sposata...».
«Davvero
stai facendo finta di aver capito gemelle Olsen invece di sorelle
Austen?».
«Farti
incazzare era il mio ultimo tentativo per convincerti a venire a
Genova. Ho pensato che se avessi confuso Jane con Mary-Kate mi
avresti voluto picchiare...».
«...».
«Sai
che ce n'è pure un'altra di pubblicità dell'Uomo del Monte? Una che
dice: oggi queste pesche non hanno ancora raggiunto il giusto
grado di maturazione, ma domani l'Uomo Del Monte sa che saranno
perfette...».
È
difficile resistere dall'inventarmi un fidanzato finto e mentire a
tutti quanti, ma se mi impegno ce la posso fare: devo solo convincere
Core ad amare i numeri dispari, chiedere a Oris di interpretare
Ashley, imparare a non temere di rompere la mia insegnante di yoga e
spiegare a Fulmine che anche se non posso gestire i movimenti
notturni del mio culo posso gestire i miei capelli. Per quanto
riguarda Draco, credo di avere un'unica possibilità.
«Senti,
non posso venire a conoscere l'Uomo del Monte perché non credo mi
possa piacere nessun altro oltre allo scaffalista del Carrefour,
quello che mette a posto l'Estathè...».
«Ma
se quello nemmeno ti rivolge la parola!».
«Lo
so, gli amori non corrisposti sono i più difficili...».
Nessun commento:
Posta un commento